I numeri gonfiati dell’ultimo live della Band al Circo Massimo non sono stati che uno specchietto per le allodole, un “gran finale” con copione per confondere il grande pubblico sui progetti di scissione in atto da tempo (e, in questo senso, quanti parallelismi con Matteo Renzi e il PD..).
Una separazione annunciata. Una leadership mai in discussione da parte di Tommaso Paradiso che, ad oggi, è l’unico membro della band ad essere considerato conosciuto e riconoscibile. Qualcuno conosce i nomi degli altri due membri dei ‘’The Giornalisti”? No. I The Giornalisti sono “Tommaso Paradiso e quegli altri due lì..”.
Ma da ieri sera qualcosa è cambiato. Tommaso, come nella peggiore delle storie d’amore, annuncia la separazione via social. Dichiara, nella sostanza, di essere l’unico autore delle hit della band e che per questo motivo continuerà a portarle in giro, nella sua nuova avventura solista. Contestualmente annuncia l’uscita (scontata e) imminente di un nuovo brano.
Volano stracci. Da subito. Già. Gli altri due membri della band non ci stanno e uno di loro, Marco Rissa (finalmente sappiamo chi è!), fa sapere che Tommaso Paradiso starebbe semplicemente cercando di capitalizzare da solo gli sforzi compiuti anche dal resto della band, auto attribuendosi meriti non propriamente suoi. Come quelli della paternità delle loro Hit. Reazione simile seguirà anche da Leo Pari, dal 2015 uno dei tastieristi del gruppo.
Cosa ci ricorda? Da un lato la separazione tra Piero Pelù e i Litfiba, avvenuta nel lontanissimo 1999 per ragioni molto simili, nel momento più alto della loro carriera (corredata però da gavetta e tanti, tanti album di successo all’attivo, quindi ben altra cosa rispetto ai The Giornalisti), in cui la ragione principale dello scioglimento è stato il “troppo” successo. L’avidità, per dirla come va realmente detta.
Dall’altro la messa in campo di uno schema. Molto in uso soprattutto dagli artisti rap, specie da quando hanno preso il sopravvento i social: il DISSING.
Cos’è il dissing?
“Un termine di slang afroamericano derivante dalla parola disrespecting (mancare di rispetto).” (Wikipedia) I primi dissing risalgono a una disputa intercorsa nel 1996 nel mondo hip hop, fra Tupac Shakur e The Notorious B.I.G., (poi seguite a ruota da Eazy-E e Dr. Dre, Nas e Jay-Z, e da G-Unit e The Game). Tupac Scrisse un brano, la celebre Hit ‘Em Up, nella quale insultava pesantemente Notorious, ritenuto essere tra i mandanti di un attentato avvenuto ai suoi indirizzi il 30 Novembre 1994 a New York. Ne scaturì una faida tra i clan dei due artisti. Entrambi poi morirono in due differenti sparatorie.
Attualmente è assai improbabile e raro che due artisti arrivino a incattivirsi a tal punto. I tempi sono cambiati (per fortuna, sarebbe il caso di dirlo) e un dissing è diventato una sorta di “gioco”, una messa in discussione della bravura e del talento dell’altro artista. Qual è però il verso scopo di tutto questo? Aldilà dell’opinione che ciascuno di noi può farsi su ciascun artista, è evidente che questo sistema porti le ragioni dei due artisti in primo piano sia sui media tradizionali che sui social. Servono, in sostanza, a vendere di più. La visibilità ottenuta in questo modo serve a rivolgere l’attenzione sull’uscita imminente di un album o l’annuncio di un tour.
Quand’è che i Dissing Hanno ragione di essere?
Quando in ballo ci sono delle carriere importanti, quando a far volare gli stracci sono personaggi di sicuro interesse pubblico. Al punto da incrociarsi con fatti di ricorrente interesse collettivo. Quanti meme “crossover”, quante battute sulle nostre bacheche Facebook in cui si paragonava Tommaso Paradiso a Renzi e alla sua uscita dal PD?
Insomma, questo nuovo Dissing serve a promuovere l’imminente uscita dei nuovi brani delle nuove carriere sia di Tommaso Paradiso che dei The Giornalisti. Già, la band ha annunciato di voler andare avanti. Non solo, i restanti due membri, dai loro profili social personali (grazie ai quali FINALMENTE conosciamo anche i loro nomi) hanno dichiarato di essere stati privati delle password social dei canali ufficiali dei The Giornalisti.
Certo, a vedere come è andata poi ai Litfiba niente lascia realmente ben sperare. Le angherie tra ex membri di band non hanno mai portato a niente di buono, anche commercialmente parlando. Chissà fino a che punto questa vicenda, che qualcuno (se non tutti) deve aver pianificato e calcolato nel minimo dettaglio, riuscirà effettivamente a giovare alla carriera di qualcuno a danno di quella dell’altro. Staremo a vedere.