La maglia verde della Nazionale è tradizionale eccome.

Sabato allo stadio Olimpico contro la Grecia e poi forse in Bosnia il 15 o a Palermo il 18 Ottobre contro l’Armenia. La nazionale Italiana dopo 65 anni torna ad indossare la maglia verde.

Al modello della maglia è stato dato il nome di “Rinascimento” per rimarcare la nuova era Mancini, alla guida di una squadra (a cui manca pochissimo per la qualificazione aritmetica a Euro 2020) composta da un numero considerevole di giocatori under 25. Il Design, manco a dirlo, è molto sofisticato ed esteticamente impattante.

E’ la seconda volta dalla nascita dell’Italia Repubblicana che la nazionale si esibisce con un colore diverso dai tradizionali Azzurro o Bianco. La prima, e fin qui unica, fu il 5 Dicembre 1954. Si giocava Italia – Argentina in uno stadio Olimpico nuovissimo, pronto per ospitare le Olimpiadi del 1960 e consegnato con ben 6 anni di anticipo (altri tempi..).

Perché evocare ancora la maglia verde è importante per le nostre tradizioni?

Perché la memoria è importante, lo è quanto la storia. La storia racconta di una Nazionale reduce da (non una ma) ben due mancate qualificazioni ai mondiali. Certo, la prima, quella del 1950, era tragicamente giustificabile dal fatto che la squadra italiana fosse orfana dei giocatori (e che giocatori) morti nel drammatico incidente aereo di Superga. Ma la seconda, avvenuta in Svizzera nel 1954, rappresentò un’autentica umiliazione. La squadra fu guidata da una strana sorta di commissione composta da ex campioni del mondo del periodo Fascista. Fu sconfitta per 4-1 nel spareggio decisivo contro i padroni di casa.

La prima partita giocata dopo quella disfatta fu appunto quell’amichevole contro l’Argentina. Il colore verde della nostra maglia fu una scelta dettata non solo dall’esigenza di voler creare una rottura col passato (venne bocciato parte dell’attacco titolare, ringiovanito il centrocampo e rinforzata la difesa mentre Boniperti, poco impiegato in Svizzera, tornò come capitano ed esordì come “oriundo” il campione del mondo del 1950 Juan Alberto Schiaffino), ma una scelta determinata anche dal valore simbolico. Il verde, infatti, è il colore della speranza. Vincemmo 2-0.

Le analogie tra quella nazionale e la nostra si sprecano. Tragedie a parte. La maglia azzurra tornerà nel 2020, a marzo, quando lo sponsor tecnico Puma presenterà ufficialmente appunto la nuova maglia azzurra per l’Europeo. Una mossa di marketing bella e buona, che però riporta alla luce un pezzo della nostra storia dimenticato.

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